DI QUELLE NATE NEL 2014, SOLO TRE SU CINQUE SONO ARRIVATE AL 2018. UNA SU DUE CHIUDE DOPO 48 MESI
Sono nuove imprese, operano soprattutto nel turismo e hanno sede un pò in tutta Italia
E’ l’identikit delle iniziative imprenditoriali che non sono riuscite a brindare al sesto anno di vita: nate nel 2014, hanno chiuso nel 2018.
Nonostante nel 2018 il saldo tra imprese nate e morte si sia chiuso positivamente, come ha spiegato Mario Ricci direttore di CDA negli ultimi cinque anni si è assistito ad una vera emorragia di imprese. Il grafico qui sopra illustra i numeri di questa strage.
Le piccole imprese nate nel 2014 sono state 235.985 e di queste, a fine 2018, ne sono rimaste 147.801. Sono quindi 88.184 le attività che hanno chiuso nei primi cinque anni di vita, ovvero il 37,4%. Il dato è ancora più allarmante se si pensa che la metà delle imprese che ha chiuso, 48.377, ha cessato l’attività entro il 2015, vale a dire entro il secondo anno di vita.
Addirittura 20.538 sono nate e morte nello stesso anno, il 2014.
I SETTORI PIÙ COLPITI
In valori assoluti il maggior numero di piccole imprese che ha cessato l’attività operava nel commercio, settore che ha fatto registrare ben 30.546 chiusure tra il 2014 e il 2018. Ma se consideriamo la percentuale delle chiusure sul totale delle attività aperte è il turismo che si dimostra il settore più fragile: su 22.885 attività aperte nel 2014, 9.955 hanno chiuso la saracinesca entro il 2018, vale a dire il 43,5%. Nessun altro settore ha vissuto la stessa crisi negli ultimi cinque anni.
I servizi alle imprese seguono da vicino il turismo con il 40,1% di chiusure.
Fonte: Unioncamere
Fare impresa spesso non coincide con le voglie, le passioni e le competenze
Del Perché si apre e perché si chiude ce ne parlerà Gaetano Percuoco Coach e
Temporary Manager della CDA raggiunto e intervistato da Raffaella Miele referente ProdImpresa per il giornale delle PMI.
Esperto nel campo della Ristorazione e del Turismo cercherà di toglierci o metterci alcuni dubbi:
Intervista:
R: Salve Gaetano noi già ci conosciamo per via dei pensieri scambiati in merito alla grande catena della Sirena che sta conquistando Milano, dimmi Gaetano come interpreti tu questi numeri?
G: Ti dirò Raffaella sui numeri c'è poco da dire, poiché come ben sappiamo oggi pare che siano rimasti gli unici a non mentire. La questione è davvero un altra. Il problema non può essere sempre: nell'alta pressione fiscale, nella troppa burocrazia, nello stato che non supporta le PMI, nella stretta al credito ecc ecc. Il problema è altrove.
R: Cosa intendi dire Gaetano con l'espressione: il problema è altrove
G: Vedi Raffaella, molti ci provano, tanti si reinventano, alcuni riescono, pochissimi hanno successo.Analizziamo una ad una le categorie appena menzionate:
- Molti ci provano: Provare va bene per una relazione personale, per un abito, no per fare impresa.Oggi nel tempo dove si crede che tutto sia facile è comune il pensiero
" ora provo ad aprire un azienda tutta mia ".Ok, ma questo è l'obiettivo non lo si può confondere con il percorso. Mi spiego, se faccio il commesso in un azienda di calzature e sono anche un bravo commesso, realizzo ottime vendite, non per questo potrei essere altrettanto bravo nel ruolo d'imprenditore.
Non perché sia un bravo commesso sono propenso al sacrificio, al rischio a far più di quanto faccia da commesso. E queste Raffaella sono doti, talenti che molto probabilmente non si posseggono o quanto meno ci si avventura senza saperlo e poi alla triste scoperta si rimane delusi.
-Tanti si reinventano: Oggi come ben saprai si diffonde la parola del cambiamento, del tutto cambia, la metamorfosi ecc ecc. Evito d'entrar nel merito dell'argomento in questo momento, però è un tema in cui i media trovano campo fertile.
Definiamo il campo. spesso questo "campo" è fertile poiché fatto da chi per un motivo o per un altro è rimasto deluso dalla vita o di quello che fa, cosi tutti a ruota seguono ciò che leggono (sempre e solo storie di iper successo), ciò che gli vien fatto vedere (platee piene di gente, fuori serie super sportive, mega ville e mega yhatch) senza pensare assolutamente neanche per un minuto che colui che stanno ascoltando sta solo svolgendo il proprio business.Cosi ad azione compiuta anche tu credi che sia facile e giù con il cambiamento. In cosa si traduce il cambiamento nell'immediato? Te lo dico subito, si traduce spesso in questi pensieri: " da domani divento imprenditore anch'io mi reinvento in un altro settore del quale molto probabilmente non si conosce assolutamente nulla, vedi le migliaia di formatori che oggi trovi ad ogni angolo (figli del sistema che spiegavo prima) o piuttosto sono ingegnere ma apro un bar alla moda o altro settore in voga in questo momento , mi reinvento apro un B&B.
Questo Raffaella sempre senza aver analizzato prima se si possiedono le doti per far questo.
-Alcuni riescono. Si certo "alcuni" riescono, va da se che non tutti ce la fanno, per farcela avremo bisogno d'essere tra quegli alcuni e per farlo che ci stia provando che mi stia reinventando la costante deve essere una: devo sapermi Affidare.Non posso fare tutto da solo, non devo saper fare tutto da solo, non devo sapere tutto.
Io devo conoscere il mio business, nel caso lo devo approfondire,
ma solo per quel che mi riguarda. Se si guasta l'auto vado da un meccanico, non corro ad iscrivermi ad un corso d'ingegneria meccanica!
-Pochissimi hanno successo. Ecco loro vanno osservati, non per forza visti come n punto d'arrivo. Da loro si può imparare, prender spunti, ma quello che dico agli StartUpper è appunto, d'aver riferimenti tangibili alla propria portata e sopratutto alla portata del progetto, in sintesi , non esiste solo Zuckerberg. :-)
R: Il succo delle tue parole potremmo definirlo dicendo che molti s'improvvisano?
G: Attenzione improvvisare può far finanche far parte del now how dell'imprenditore,
fatto sta che la cultura del far impresa è molto meno diffusa della cultura "Si può fallire" anche questa ultimamente rimarcata un programma tv su Rai 1 dal' ex presidente Matteo Renzi.
Chiariamo chi divulga pensieri leggeri come questo non sà cosa dice!
Certo bisogna provarci, ma non da soli nel cammino e bene mettere una dose massiccia d'umiltà e farsi affiancare tenendo ben chiaro un concetto "Ad ognuno il suo" nel senso
che non servono mille manuali e decine di corsi ( cosa che oggi sta spopolando svuotando delle tasche e riempiendone delle altre ), serve affidarsi per partire ad ogni risorsa che sappia fare bene una ed una sola cosa, quelli che sanno fare troppe cose VIA!
Faccio un esempio che rende l'idea in moltissimi con cui mi trovo a parlare per lavoro arrivano con un concetto " voglio fondare un impresa ne parlo con il commercialista".
Ecco giusto un appunto, il commercialista ci aiuterà in un momento ed in un ambiente specifico della nostra nuova impresa, che sono i conti, le tasse e via discorrendo in questo ambito, non certo a fondare un impresa della quale giustamente non è tenuto a conoscerne nulla del campo in oggetto.
Si può fallire, non fa niente come diceva l'ex presidente del consiglio.
Un concetto non è abbastanza chiaro in merito, fare impresa significa rischiare e prendersi delle responsabilità, quindi fallire per quanto lecito e possibile, per carità , ma se ne pagano le conseguenze.
Quindi farsi affiancare da figure diverse, sempre.
R: Cosa si sente di consigliare ad un aspirante imprenditore?
G: Vede io m'esprimo per esperienze vissute cosi come noi tutti in CDA e l'esperienza si fa sul campo, quando si parla d'impresa , sarò duro nell'espressione adesso, l'esperienza nel fare impresa si quantifica con il danaro che hai perso o guadagnato.
Non c'è teoria, conoscenza, corso, manuale che possa darti una competenza valida quanto il rischio che hai personalmente sostenuto.
Noi in CDA abbiamo una risorsa per ogni parte dello sviluppo dell'idea o dell'impresa non per niente il motto in azienda è Consulenza Sviluppo Risposte, poiché è quello che serve al business cosi come al BusinessMan Risposte, sopratutto risposte e per dar risposte immediate serve che i profili adatti siano i più vari ed immediatamente disponibili.
Quindi farsi accompagnare sempre da risorse differenti: il commercialista non fa l'avvocato e l'avvocato non fa il progettista ecc ecc.
R: La sua figura di Coach in CDA viene spesso richiesta?
G: Raffaella non è la prima ad essere richiesta dal cliente per una questione di cultura
ma è senz'altro tra le prime, con cui l'imprenditore piuttosto che il moderno StartUpper
ha bisogno d'interagirne, confrontarsi e perché no anche scontrarsi per tirar fuori davvero i propri obiettivi, definirli, riorganizzarli e partire spedito verso di essi.
Le faccio un piccolo esempio e concludo, un ultimo lavoro è stato affiancare un progetto per una struttura ricettiva in Salento, le dico solo questo, lo stesso imprenditore ha rivisto totalmente la sua idea, comprendendo davvero ciò che desiderava e nulla fonderà una scuola.
R: Un ultimo pensiero per chi fa impresa ?
G: Consulenza Sviluppo Risposte è tutto quello che serve al tuo Business!
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